Pelle coltivata per robot più umani: ecco la nuova innovazione
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Direttore: Alessandro Plateroti

Pelle coltivata per robot più umani: ecco la nuova innovazione

Tocco di mano robot

Come la pelle coltivata in laboratorio, con cellule vive e capaci di autoripararsi, può rivoluzionare l’aspetto e le funzionalità dei robot.

Dopo l’arrivo della carne coltivata, la scienza compie un ulteriore passo avanti con la pelle coltivata in laboratorio. Questa innovativa epidermide, contenente cellule vive capaci di autoripararsi, promette di rendere i robot molto più umani nelle loro fattezze e movimenti. Grazie alla capacità di sorridere, corrugare la fronte e mostrare altre espressioni facciali, i robot rivestiti con questa pelle potranno interagire in modo più naturale e realistico con gli esseri umani.

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Una delle principali novità rispetto ai precedenti esperimenti è l’integrazione di legamenti fibrosi, che offrono forza e flessibilità alla pelle. I risultati di questo rivoluzionario studio sono stati recentemente pubblicati su Cell Reports.

Robot
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Flessibilità e resistenza: nuove possibilità

Imitando le strutture dei legamenti della pelle umana, i ricercatori hanno sviluppato una tecnica di perforazione a forma di V per attaccare l’epidermide ai robot, mantenendone la flessibilità ed evitando strappi o distacchi. Questa pelle artificiale, applicabile su qualsiasi superficie, facilita le espressioni facciali e mantiene la sua integrità anche durante i movimenti più complessi. In un esperimento, gli studiosi hanno testato questa pelle su un piccolo volto robotico 2D di pochi centimetri, ottenendo risultati impressionanti.

Uno degli aspetti più significativi è la capacità di autoriparazione della pelle coltivata. Shoji Takeuchi, uno degli autori dello studio, sottolinea l’importanza di questa caratteristica: “Alcuni materiali chimici possono autoripararsi, ma necessitano di calore, pressione o altri segnali. La pelle biologica, invece, può riparare lacerazioni minori e potrebbe essere ulteriormente migliorata con l’aggiunta di nervi e altri organi cutanei per aumentare la sensibilità.

Rughe addio: applicazioni nel settore cosmetico

Oltre a migliorare l’aspetto dei robot, la pelle coltivata potrebbe trovare applicazioni nel settore cosmetico. In un esperimento, i ricercatori hanno fatto sorridere un mini-robot per un mese, replicando la formazione delle rughe d’espressione sulla pelle. Michio Kawai, coautore dello studio, spiega: “Questo potrebbe essere utile per testare nuovi cosmetici e prodotti di skincare mirati a prevenire, ritardare o cancellare le rughe.

Nonostante i promettenti risultati, la pelle coltivata presenta ancora alcune limitazioni. Attualmente, manca di sensibilità e, non avendo vasi sanguigni, non può essere idratata e nutrita adeguatamente, rendendola meno resistente all’aria. Inoltre, è troppo sottile per ottenere un aspetto completamente umano. “Per rendere l’epidermide più rugosa e spessa, sarà necessario incorporare ghiandole sudoripare, sebacee, pori, vasi sanguigni, grasso e nervi,” conclude Kawai.

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ultimo aggiornamento: 18 Luglio 2024 17:15

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